Una nuova condizione clinica particolarmente presente nel diabete, nell’obesità, nella sindrome metabolica, nella steatosi epatica non alcolica, nel cancro e nelle malattie cardiovascolari, è l’Infiammazione cronica a bassa intensità ( Low Grade Chronic Inflammation, LGCI ).
La cosa che ci deve fare riflettere maggiormente è che questo stato stato infiammatorio può essere presente anche in soggetti apparentemente in buona salute.
La LGCI è un’infiammazione silente, un killer silenzioso che può provocare malattie autoimmunitarie. (The secret killer, The Time Magazine,March 2004)
La causa principale di questa condizione è sia l’alimentazione che lo stile di vita scorretto che determinano uno stato infiammatorio perenne di bassa intensità e prolungato nel tempo.
Il corpo cronicamente infiammato non fa altro che attivare il sistema immunitario che tenderà ad indebolirsi arrecando allergie, alterate sensibilità agli alimenti, obesità, alterato tono dell’umore, insonnia.
Con il tempo l’infiammazione cronica a bassa intensità provocherà malattie autoimmunitarie e non solo.
La LGCI dalla letteratura scientifica è stata legata a :
- Diabete
- Sindrome metabolica
- Malattie cardiovascolari
- Malattie autoimmunitarie
- Psoriasi
- Cancro
- Malattia di Alzheimer
- Depressione
- Malattie neurodegenerative
- Artrite, osteoporosi
- Fibromialgia
- Disfunzione erettile e calo della libido
- Obesità
- Malattie apparato respiratorio.
E’ stato ampiamente dimostrato in studi scientifici sul collegamento obesità/infiammazione come il dimagrimento abbassi i vari indici infiammatori.
Ecco l’importanza di adottare un buon stile di vita ed un’alimentazione corretta.
Alimenti sbagliati determinano cambiamenti ormonali con aumento di sostanze proinfiammatorie:
- Eicosanoidi
- Insulina
- Cortisolo
Questi ormoni possono essere controllati con la dieta e prevenire o combattere le conseguenze dell’infiammazione cronica a bassa intensità.
Il mangiare troppi zuccheri, troppi grassi saturi e idrogenati, troppi cereali raffinati, troppa carne rossa, troppi acidi grassi omega-6 e pochi acidi grassi omega-3, provoca lo squilibrio ormonale pro-infiammatorio.
Basti pensare che nella nostra alimentazione il rapporto omega-6/omega-3 è di 20/1 mentre per il corretto equilibrio deve essere necessariamente 2/1.
Risulta quindi evidente che un percorso alimentare corretto può abbassare gli indici infiammatori e mantenerli nei valori normali.
La nuova Piramide della Dieta Mediterranea (CHSCAM, 2009) aggiornata dalla International Foundation of Mediterranean Diet (2016), che si basa su un consenso scientifico e si fonda sulla ricerca e sulle evidenze scientifiche, è un modello alimentare antinfiammatorio utile alla salute dell’uomo.
Ne propongo lo schema affinché possa essere da modello per chi voglia avvicinarsi ad una dieta corretta.
Da anni seguo persone che presentano squilibri organici dovuti a infiammazione cronica di bassa intensità indotta da un’alimentazione scorretta.
Ogni approccio è individuale con percorsi naturopatici orientati verso una corretta alimentazione ed integrazione ed un più consono miglioramento dello stile di vita.
Valerio Costantino – Naturopata